lunedì 7 settembre 2009

Barbalbero



Sembrava vi fosse dietro le pupille un enorme pozzo,pieno di secoli di ricordi e di lunghe,lente e costanti meditazioni;ma in superficie sfavillava il presente,come sole scintillante sulle foglie esterne di un immenso albero,o sulle creste delle onde di un profondo lago.Non so,ma era come se qualcosa che cresceva nella terra quasi in letargo,o consapevole soltanto della proprioa presenza tra la punta delle radici e quella delle foglie,tra la profonda terra e il cielo,si fosse improvvisamente destato e ci stesse considerando con la stessa lenta attenzione che aveva prestato ai propri problemi interiori per anni e anni.
è così, con queste splendide parole che la più straordinaria delle creature è entrata nella mia vita.
Da quel momento, Barbalbero non mi ha mai più abbandonata, ma mi è stato vicino, come un maestro, insegnandomi quanto di meraviglioso vi è nella natura, come essa non è altro che lo specchio di noi stessi e come proteggerla e amarla deve essere un nostro dovere.

Vi sono deserti pieni di ceppi e di rovi,là ove un tempo si udiva il bosco cantare
Se siete mai stati in un bosco, allora avrete sicuramente sentito, magari non con le orecchie ma col cuore, il canto degli alberi.
Chi siamo noi per porre fine a questa sinfonia lunga millenni?

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