sabato 17 aprile 2010

Luci e Ombre nei personaggi Tolkeniani: Maeglin

Spesso Tolkien è stato accusato di "piattezza" nel carattere dei suoi eroi, di dividerei in modo netto bene e male, di creare, insomma, dei buoni buoni e dei cattivi cattivi.
Chi scrive questo, evidentemente, ha letto solo la quarta di copertina del signore degli anelli, o comunque non si è reso conto dell'ambientazione epico cavalleresca che contraddistingue le intere vicende della Terra di Mezzo.
In ogni caso, non vi è nulla di più falso.
L'universo Tolkeniano è pieno di sfumature, i buoni non sono mai privi di macchia e persino Morgoth prima di diventare l'Oscuro era una creatura della luce. Per questo motivo ho deciso di esaminare alcuni dei personaggi che personalmente trovo più controversi nell'intero corpus tolkeniano, iniziando da quello che è ritenuto il più grande traditore mai esistito in Aman: Maeglin.
Figlio di Eol, personaggio inquietante ed affascinante al teempo stesso, e di Aredhel, sorella di Turgon re di Gondolin, Maeglin già dal suo aspetto fisico ispira diffidenza: i suoi occhi sono penetranti ed il suo volto è 'scuro'; inoltre si dice subito di lui che è orgoglioso e prepotente. Tuttavia egli ama immensamente sua madre e fa di tutto per portarla in salvo fino al Regno Celato di Gondolin, dove entra nelle grazie del re. Questo particolare mi ha sempre sorpreso, Turgon infatti non è uno sprovveduto ingenuo, eppure si fida di suo nipote e lo rende il suo braccio destro. Maeglin, infatti, non è malvagio, è ambizioso, certo, orgoglioso e superbo, ma non si può dire altrettanto di Feanor o di molti altri fra i Noldor? E non solo, anche Thingol re dei Sindar è superbo, e la sua avidità lo porta alla morte, eppure nessuno lo ricorda come un personaggio negativo.
Ma Maeglin tradisce, rivela a Morgoth la strada per arrivare a Gondolin e ne provoca la caduta. Maeglin si macchi del più spregevole dei crimini, il tradimento, per il più bieco dei sentimenti, ovvero la vendetta.
Lui è accecato dal rancore, eppure non è forse un rancore derivante dall'amore? Ok, un amore ossessivo (d'altronde non era amore ossessivo che Eol provava per Aredhel?) che Idril rifiutava, ma pur sempre amore.
Se Idril Celebrindal, figlia di Turgon, avesse ricambiato l'amore del cugino, se non avesse donato il proprio cuore a Tuor, se non avesse diffidato, probabilmente Maeglin non avrebbe avvelenato così il suo cuore e non avrebbe mai portato alla rovina l'ultimo regno dei Noldor nel Beleriand.
Un amore non corrisposto, dunque, una vendetta e uno spirito annerito dal rancore, che però non giustificano e non assolvono Maeglin, il cui tradimento, scaturito da sentimenti tanto negativi, è punito con la morte e la "prigionia" nelle Aule di Mandos.
Maeglin è stato posto di fronte a una scelta, luce o tenebra, e lui ha scelto la tenebra. Ciò non lo assolve, ma nemmeno lo si può definire totalmente malvagio.
Nessuno lo è mai.

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