lunedì 28 giugno 2010

Luci e Ombre nei personaggi Tolkeniani: Boromir

Continuo questa mia piccola riflessione sui personaggi Tolkeniani parlando di uno dei più ambigui: Boromir.
Non c'è bisogno di essere degli esperti per conoscerlo, è sufficiente aver visto almeno una volta il film di Peter Jackson per potersi ricordare di quell'uomo a volte simpatico, a volte inquietante.
Nonostante Boromir, figlio di Denethor, esca presto (si fa per dire) di scena, rimane inevitabilmente impresso nella mente del lettore anche senza le continue menzioni che se ne fanno lungo il corso della storia... insomma è uno dei Nove della Compagnia, principe di Gondor, personaggio di grande carisma, non è facile dimenticarsi di lui, senza contare che è proprio Boromir l'unico dei Nove a tentare di sottrarre l'Anello a Frodo con la violenza.
Ed è esattamente questo disdicevole avvenimento che, in molte letture superficiali, lo pone nella lunga lista dei "Personaggi negativi".
Ma lo è davvero?
Inizio subito col dire che io sono una delle più fervide sostenitrici della positività di Boromir, tuttavia  cercherò di essere il più obiettiva possibile nella mia analisi.
Facciamo la conoscenza di Boromir al Consiglio di Elrond e già in questa prima occasione emerge ciò che è il principale aspetto di questo personaggio: Boromir è orgoglioso, non è dotato di grande buon senso, ma ama la sua patria sopra ogni altra cosa e il suo unico pensiero è proteggerla in quel momento di grave pericolo. In questo frangente egli parla già di usare l'Anello, ma cambia immediatamente idea alle ragionevoli parole di Gandalf ed Elrond.
Allora cosa cambia? Perchè l'aggressione?
La risposta è che non è cambiato nulla, se non la sua stessa mente. La situazione è ugualmente disperata per Gondor e per la compagnia, ma la disperazione si insinua nella testa e nel cuore di Boromir come vento freddo, lo spinge quasi a una cupa depressione, ad una follia che lo trasforma in qualcuno di completamente diverso. La tentazione dell'Anello è sempre presente in ognuno dei membri della Compagnia, ma solo nel figlio di Denethor trova terreno fertile, alimentandone le paure e le insicurezze, sfruttando i dubbi che l'uomo inevitabilmente prova.
La tentazione è troppo forte, mentre Boromir, a dispetto delle apparenze, è debole; non può che cadere.
E la caduta di Boromir è un tonfo, l'uomo precipita nella follia più pura, compiendo l'atto deplorevole della violenza e del tradimento, fallendo.
Ma è dal fallimento che riesce a risalire, con quella che è la più nobile e saggia delle sue azioni: Boromir dà la sua vita per salvare quella degli Hobbit, ottenendo il perdono e la redenzione, oltre alla pace che il suo cuore agognava.
La caduta di Boromir verso la disperazione e la follia è molto simile a quella di suo padre Denethor, ma a differenza del Sovrintendente che si uccide maledicendo il mondo, lui torna in sè, confessa il suo peccato e ne viene assolto.
Boromir torna a essere buono.

2 commenti:

  1. Sono più che d'accordo con la tua accuratissima analisi di un personaggio che anche io amo moltissimo.
    Ho riscontrato vari pareri,ascoltati,letti,dal più semplicistico: "No,ma Boromir è così fiiiigo!" a versioni più elaborate e sagge,come la tua.
    Ho sempre pensato che Boromir fosse allo stesso tempo forte ma molto debole,lacerato nell'anima per la sua patria e desideroso di trovare ogni mezzo per poter risollevare le sorti di Gondor. E ho sempre pensato anche io che fosse l'eccessivo amore per la propria terra a farlo diventare praticamente il mio sensibile della compagnia al fascino oscuro dell'Anello,ed è toccante,alla fine quando il Capitano cade e rimane l'uomo,che rinuncia alla propria vita per salvare i suoi piccoli compagni,pentendosi del suo gesto.
    Ogni volta rimango senza fiato davanti al mondo che Tolkien ci ha regalato... :)

    Ciao! :)

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  2. Molto bella la tua riflessione su Boromir. E' un personaggio che io ammiro molto, è una personalità forte. L'ho sempre visto come un personaggio positivo, nonostante ceda alla tentazione e arrivi ad un gesto disperato, di cui però si pente subito...e nel rimediare cade. Ad ogni freccia che gli si conficca nel petto sento un male crescere dentro di me, e finisco sempre per piangere. Era un uomo che ha dato molto per ciò in cui credeva e che aveva ancora molto di buono da dare. La scena finale con lui e Aragorn è di una dolcezza unica...sembra avvenire tra due fratelli, come per altro in un certo senso lo sono. :')

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