domenica 13 maggio 2012

Welcome to Collinwood. You'll have to imagine us on a better day.


Ho letto parecchi pareri negativi su questo film, principalmente pareri che iniziavano con "Tim Burton non è più quello di Big Fish" e devo dire che se da un certo punto di vista sono d'accordo (e come potrebbe essere lo stesso uomo che era dieci anni fa?), dall'altro mi piacerebbe sempre ricordare a questa gente che nel frattempo ha tirato fuori cosucce da niente come La Sposa Cadavere e Sweeney Todd, e che comunque la Fabbrica di Cioccolato è un gran film. Per quanto mi riguarda questo Dark Shadows tocca tutti i punti salienti del cinema Burtoniano: Barnabas è un outsider, un mostro nel vero senso della parola, che non riesce a integrarsi davvero nè nella sua epoca nè tantomento negli anni '70, e l'intera, folle, famiglia Collins è fatta di outsiders e più di tutti è rappresentativo il bambino che vede il fantasma di sua madre e che è creduto pazzo, come Vicky che viene rinchiusa dai genitori in un manicomio. Ma lo è anche Angelique, in modo completamente disturbato, malsano e tragico, una figura romantica che ho trovato molto forte e che alla fine è impossibile odiare.
C'è il tocco gotico, dal castello ai fantasmi, all'omaggio abbastanza palese verso il film di Marnau e al vampiro classico (ditemi che non sono stata io l'unica poi a notare che Barnabas ha le unghie esattamente come le ha Gary Oldman all'inizio di Dracula) e qui il film è inquietante (qualche bambino in sala era spaventato a morte) e mi ha fatto pensare a Sleepy Hollow per atmosfere e fotografia.
E poi c'è il grottesco, il giocare con la morte riempiendola di colori, che siano quelli psichedelici di una festa anni '70 (grande Alice Cooper e divertentissimo come Barnabas sia convinto di trovarsi di fronte a una donna!) o quelli più pacati di un gruppo di hippie che aiuta Barnabas a trovare la sua strada, salvo poi finire per essere la sua cena.
Ecco, in questo caso credo che il trailer sia piuttosto ingannevole perchè si concentra sui momenti più divertenti, ma in realtà c'è sangue (il solito sangue troppo rosso di Burton), violenza e sesso in questo film.
Dicevo, folle e grottesco, ma anche molto poetico, in pieno stile Burton, ma enfatizato dal tocco da soap opera che mi è piaciuto da matti perchè rende il tutto ancora più surreale e ancora più straniante (posso capire perchè uno come Tim Burton ha amato una soap di questo tipo), rende la famiglia Collins, con quelle psicosi e stranezze, ancora più decadente e ancora più simpatica.
Le musiche di Danny Elfman sono sempre una garanzia e si sposano sempre alla perfezione con la visione del regista ed è splendido come si incastrano con i pezzi rock e pop tipicamente anni 70 (ho adorato la sequenza dei vari nascondigli per dormire di Barnabas).
In sostanza: non capisco a chi non è piaciuto questo film, io credo che sia tipicamente Burtoniano nei temi e nell'aspetto, e il tocco da soap opera (c'è, si sente e Burton l'aveva detto) è ben inserito e funziona alla grande, il cast è eccezionale, c'è un cammeo di Christopher Lee e uno di Alice Cooper, un vampiro come si deve e un Tim Burton che non è costretto a essere commerciale e può fare ciò che vuole.
Secondo me è un film magnifico e mi sembra che ultimamente si tenda a essere prevenuti nei confronti del suo cinema, partendo già con l'idea che i suoi primi film erano migliori (qualcuno ha detto Il Pianeta delle Scimmie?). Beh, peggio per loro, io continuo a godermi il suo tocco inconfondibile.

1 commento:

  1. concordo Chia, e soprattutto l'ultima parte del post.
    "...si tenda a essere prevenuti nei confronti del suo cinema, partendo già con l'idea che i suoi primi film erano migliori (qualcuno ha detto Il Pianeta delle Scimmie?)."

    ECCO!

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